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Servizi Internet/Siti Web

2025 anno della web accessibility, il tuo sito è pronto?

2025 anno della web accessibility, il tuo sito è pronto?

Di cosa stiamo parlando?
L’accessibilità web garantisce a tutte le persone di poter usare internet senza ostacoli, promuove l’inclusione e l’uguaglianza digitale.

Rendere internet accessibile a chiunque diventa obbligo normativo dal prossimo 28 giugno 2025. Ma il tema non dovrebbe essere così nuovo: esiste la Direttiva Europea 2102 del 2016 e in Italia la Legge Stanca per le Pubbliche Amministrazioni è del 2004 (Legge n. 4 del 9 gennaio).

In cosa consiste l’accessibilità web?
Per chi progetta, sviluppa o richiede siti web e servizi digitali significa applicare gli standard di accessibilità WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) in modo che siano usabili da chiunque, senza distinzione di disabilità fisiche, mentali o sensoriali.

Questo implica l’uso di tecnologie assistive, la conformità a standard internazionali e la creazione di contenuti chiari e comprensibili per tutte le persone.

Come mai se ne parla soltanto adesso?
Lo abbiamo chiesto al nostro web developer e futuro Web Accessibility Expert Alexandro Baccaglini. Il nostro ragazzo, assieme ad altri colleghi, si sta formando su questo argomento da tempo perché in SEISNET crediamo – come persone prima che come professionisti – che l’accessibilità al web sia di interesse sociale, un atto solidale ed etico prima che economico o politico.

La risposta, molto semplice e sincera, è che il tempo stringe e le prime scadenze sono vicine.

Le sfide in SEISNET:

  • ottenere la certificazione come Web Accessibility Expert
  • formare un team in grado di guidare l’azienda e i nostri clienti verso l’accessibilità web
  • continuare lo sviluppo di competenze interne per essere un punto di riferimento per i clienti e i partner

Le risposte del nostro Alex:

  • essere curiosi e anche un po’ cocciuti
  • studiare e formarsi con l’evolvere della tecnologia
  • continuare a farlo
  • continuare a farlo ancora
  • per poter sensibilizzare, divulgare e applicare l’uguaglianza digitale

Avete mai provato a navigare online solo con l’uso della tastiera o con la guida vocale?

Come valutereste la responsività di un sito avendo a disposizione l’udito ma non la vista o la vista ma non le mani?

L’accessibilità digitale non sarà più un optional, ma un obbligo regolato da sanzioni. Per le aziende rappresenta un’opportunità unica di migliorare la propria immagine, aumentare la propria clientela e ottimizzare i propri processi.

Una persona su cinque al mondo, circa il 20% della popolazione mondiale, ha una disabilità, fisica o cognitiva. E in questa percentuale non rientrano gli anziani che, soprattutto nei Paesi europei (quindi incluso il nostro), sono un segmento sempre più in crescita. A questi si aggiunge un parte della popolazione mondiale la cui accessibilità è ancora limitata dalla banda internet a disposizione!

La pandemia ha evidenziato e amplificato molto la questione facendola diventare, in particolare per le imprese che hanno riposto nell’online il proprio settore di vendita, una necessità da risolvere: includere quella porzione di mercato che ancora oggi ha degli impedimenti nella navigazione e nell’acquisto in rete.

“La Direttiva Europea del 2016 è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 106 del 10 agosto 2018, entrato in vigore il 23 settembre dello stesso anno. Tuttavia, è stato solo durante i vari lockdown, quando abbiamo dovuto pagare le bollette, prenotare il meccanico, scaricare esami medici, ordinare la spesa, fare videochiamate, chattare e “andare” a scuola online, che abbiamo davvero iniziato a comprendere quanto l’accessibilità del web sia una necessità.
L’informatica ha acquisito un valore enorme, diventando un bene quasi indispensabile, di certo estremamente utile.
Restare indietro era, ed è, impossibile, non solo per chi fa il mio lavoro.”

(Alexandro Baccaglini, Web Developer SEISNET)

La sfida numero uno è culturale.

L’accessibilità è stata considerata fino a oggi come un costo aggiuntivo piuttosto che come un investimento sociale. Ecco il perché del ritardo nell’attuazione. Inoltre, manca una formazione diffusa sul tema, sia a livello aziendale che universitario. Un ulteriore ostacolo è poi la complessità tecnica: adeguare tutti i progetti esistenti richiede tempo e risorse significative, motivo per cui molte realtà si stanno muovendo verso questa direzione soltanto ora che le scadenze e il rischio di essere multati si avvicinano.

La Direttiva Europea stabilisce che per i siti e i servizi web esistenti prima del 2025, le aziende hanno tempo fino al 2030 per adeguarsi. Sono escluse le microimprese, ovvero le aziende con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro.

“La questione viene letta dalla maggioranza delle aziende come puramente economica: per evitare il pagamento di multe mi adeguo. Invece la lettura va spostata sul valore sociale dell’inclusione digitale.

Si tratta di semplificare, l’esatto contrario di quello che viene percepito”

(Alexandro Baccaglini, Web Developer SEISNET)

I vantaggi concreti di investire in accessibilità web (non sono soldi buttati)

Per un’azienda l’investimento in accessibilità web ha molteplici benefici, anche se ora che è diventata una legge sembra scontato dirlo.

L’accessibilità

  1. migliora l’esperienza utente in generale, per tutti e tutte, non solo per le persone con disabilità: un sito web o un’app accessibile è più facile da usare per chiunque
  2. può aumentare la visibilità, e sicuramente la reputazione, del brand (al di fuori ma anche al suo interno)
  3. può contribuire ad aumentare i tassi di conversione e le vendite, quindi a recuperare l’investimento iniziale

L’accessibilità deve essere considerata fin dalla fase di progettazione (accessibility by design). È fondamentale coinvolgere figure professionali competenti in materia, come designer, sviluppatori e copywriter. Esistono numerosi standard e linee guida internazionali (come le già menzionate WCAG) che forniscono indicazioni precise su come rendere un sito web o un’app accessibili. Inoltre, è possibile ottenere certificazioni professionali specifiche, come quelle rilasciate da Accredia, a garanzia della competenza di chi si occupa di accessibilità.

“Il mio consiglio è di iniziare il prima possibile. L’accessibilità non è solo un obbligo, ma un’occasione per migliorare la propria attività. Nel mio caso invece è un viaggio bello tosto ma molto stimolante, non è di certo un punto di arrivo.
È un percorso continuo di miglioramento che richiede impegno, curiosità e dedizione”
(Alexandro Baccaglini, Web Developer SEISNET)

In SEISNET stiamo concludendo la realizzazione di un sito completamente accessibile, l’Area Science Park di Trieste, uno dei più grandi centri di ricerca scientifici e tecnologici in Italia. Ma avremo modo di raccontarvi la nostra collaborazione nei prossimi articoli, è un successo di cui andiamo molto orgogliosi.

Tirando le somme

Le aziende che investono in soluzioni inclusive si distinguono per la loro capacità di raggiungere un pubblico più ampio e fidelizzarlo nel lungo termine. Adattarsi alle nuove normative, investire nella formazione e nella tecnologia e adottare un approccio centrato sull’utente sono i primi passi verso un futuro più inclusivo e di successo.

Dal 28 giugno 2025 l’accessibilità diventerà una compliance al pari del GDPR, della privacy e della cookie policy quindi un elemento imprescindibile per i nuovi progetti.

SEISNET ti affianca in questo percorso: siamo pronti!

Qualche dritta extra (per te che sei del settore IT)

Per saperne di più puoi seguire in streaming l’edizione di quest’anno degli Accessibility Days
Per certificarti come Web Accessibility Expert puoi navigare il sito di Accredia

* e per te Azienda, occhio:
L’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) è l’ente incaricato del controllo e del rispetto delle conformità in materia di accessibilità e usabilità digitali. L’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM) può comminare sanzioni in seguito a una verifica di non conformità, in genere basata su reclami degli utenti, dopo che AGID ha monitorato e segnalato le problematiche senza risoluzione.

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